Lagrimone, un crocevia sul Cammino di Linari

Lagrimone, un crocevia sul Cammino di Linari

GLI ARGOMENTI IN QUESTA PAGINA

1. COSA VEDERE - Torre di Lagrimone - Rocca di Rusino - Monastero di S.Chiara a Lagrimone - Il paese di Moragnano - Chiesa di S. Giuliana a Moragnano - Roncarola

1. WHAT TO SEE - Torre di Lagrimone - Rocca di Rusino - Monastero di S.Chiara a Lagrimone - Il paese di Moragnano - Chiesa di S. Giuliana a Moragnano - Roncarola

 

2. COSA FARE - 

2. WHAT TO DO - 

 

3. DOVE DORMIRE 

3. WHERE TO SLEEP

 

4. DOVE MANGIARE 

4. WHERE TO EAT 

 

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Lagrimone si trova su una sella che è importante crocevia tra Val Parma e Val d’Enza in senso est ovest e soprattutto tra nord e sud, verso il crinale con la Lunigiana. Da qui si entra nelle mitiche Valli dei Cavalieri, un territorio controllato da consorterie di clan locali che per secoli hanno dato filo da torcere a diversi potentati. Nel centro abitato di Lagrimone questa storia è testimoniata da ciò che rimane della bastia fortificata dei Da Belvedere, la Torre cosiddetta dei Cadonici. Proseguendo sul Cammino vi addentrerete nel cuore dell’Appennino profondo, dove passo dopo passo, il viaggio nel tempo sarà sempre più coinvolgente.

Lagrimone is on a saddle that is an important crossroads between Val Parma and Val d’Enza in an east-west direction and especially between north and south, towards the ridge with the Lunigiana. You are in the vicinity of the mythical Valleys of the Knights, a territory controlled by factions of local clans that for centuries have given a hard time to various potentates. In the inhabited center of Lagrimone this story is testified by what remains of the fortified bastion of the Da Belvedere, the so-called Torre dei Cadonici. Continuing on the Way you will enter the heart of the deep Apennines, where step by step, the journey through time will be more and more engaging.

Dopo aver lasciato Tizzano e attraversato il torrente Parmossa, eccovi a Lagrimone da cui si prosegue per  Moragnano, dove si trova la duecentesca Chiesa di Santa Giuliana. Pochi chilometri più avanti troviamo i ruderi della chiesa della fondazione religiosa di Roncarola e più avanti ancora, il paese di Ranzano.

After leaving Tizzano and crossing the Parmossa stream, you are in Lagrimone from which you continue to Moragnano, where the thirteenth-century Church of Santa Giuliana is located. A few kilometers further on we find the ruins of the church of the religious foundation of Roncarola and further on, the town of Ranzano.

1. COSA VEDERE - 

Torre di Lagrimone - Della torre fortificata di epoca medievale, distrutta da un incendio nel 1509, rimangono scarse tracce. L’attuale costruzione, fortemente rimaneggiata, presenta però gli elementi caratteristici dell’edificio munito. Sono evidenti in particolare nella muratura a scarpa, cioè allargata alla base, che da alla struttura maggiore stabilità. La torre, che controllava la sella di Lagrimone rappresentava una fortificazione collegata alla vicina bastìa di Moragnano. Entrambe appartenevano infatti alla famiglia dei da Belvedere che controllavano le zone fra il Parmossa e la Bardea. I da Belvedere acquistarono importanza nel secolo XV; si legarono ai marchesi Pallavicino diventandone i “capi di parte” della montagna quando nel 1409 Odoardo Pallavicino occupò la rocca di Belvedere di Rusino togliendola a Ottobono Terzi, signore di Tizzano. Nella torre di Lagrimone è visibile un portale, aggiunto all’inizio del Novecento, proveniente dalla bastìa di Moragnano.

1. WHAT TO SEE - 

Torre di Lagrimone -  Few traces remain of the medieval fortified tower, destroyed by a fire in 1509. The current building, heavily remodeled, however has the characteristic elements of a difensive building.  The tower, which controlled the saddle of Lagrimone represented a fortification connected to the nearby bastia of Moragnano. In fact, both belonged to the da Belvedere family who controlled the areas between Parmossa and Bardea. The da Belvedere family acquired importance in the 15th century; they tied themselves to the Pallavicino marquises, becoming their "party heads" of the mountain when in 1409 Odoardo Pallavicino occupied the fortress of Belvedere di Rusino, taking it away from Ottobono Terzi, lord of Tizzano. In the tower of Lagrimone a portal is visible, added at the beginning of the twentieth century, coming from the bastia of Moragnano.

 

 

 

 

 

 

 

Rocca di Rusino, detta di Belvedere  è datata agli inizi del 1400, periodo di dominio di Ottobono Terzi. Nel 1409 era già occupata da Odoardo Pallavicino e subì anch’essa i danni della “Guerra di Parma” nel 1551, quando Camillo Rossi la espugnò decretando l’inizio del suo abbandono. 

Rocca di Rusino, known as Belvedere, is dated to the early 1400s, a period of dominion by Ottobono Terzi. In 1409 it was already occupied by Odoardo Pallavicino and also suffered the damage of the "Parma War" in 1551, when Camillo Rossi conquered it, decreeing the beginning of its abandonment.

 

 

 

 

 

 

 

Monastero di S.Chiara a Lagrimone

A Lagrimone esistono le suore di clausura: la Chiesa povera per i poveri. E sono amate da tutta la montagna e oltre. Costruito nel 1969 nel cuore dell’Appennino parmense, in mezzo ai boschi di castagni, il monastero “Regina Mundi” di Lagrimone, delle Clarisse Cappuccine, è un luogo raccolto, di semplice religiosità. 

 

Monastery of S. Chiara in Lagrimone

In Lagrimone there are cloistered nuns: the poor Church for the poor. And they are loved by the whole mountain and beyond. Built in 1969 in the heart of the Parma Apennines, in the middle of chestnut woods, the "Regina Mundi" monastery of Lagrimone, belonging to the Capuchin Poor Clares, is a cozy place of simple religiosity.

 

Il paese di Moragnano, di origine medioevale, è sito sulla costa meridionale del Monte Fuso e dominato dalla Torre di Rusino. 

Siamo sulle pendici da cui la vegetazione si infittisce e ricopre l’interno crinale, esposti a sud e a pochi chilometri dall’abitato di Lagrimone. L’impianto urbanistico è di tipo indifferenziato, con la via maestra che divide in due l’abitato, sviluppato su direttrici che smorzano la pendenza e si adagiano sul rilievo montuoso.

La chiesa intitolata a S. Giuliana è disposta in posizione centrale, vicino a cui sorge l’oratorio, romitaggio della S.S. Trinità. 

The village of Moragnano, of medieval origin, is located on the southern coast of Monte Fuso and dominated by the Torre di Rusino.

We are on the slopes from which the vegetation thickens and covers the internal ridge, facing south and a few kilometers from the town of Lagrimone. The urban layout is of an undifferentiated type, with the main road that divides the town in two, developed along lines that soften the slope and lie down on the mountainous relief.

The church dedicated to S. Giuliana is located in a central position, near which stands the oratory, a hermitage of the S.S. Trinity.

 

Chiesa di S. Giuliana a Moragnano: La chiesa di Moragnano, con il suo caratteristico esonartece, ovvero il piccolo portico d’ingresso, mostra le tracce della sua antichità nei suggestivi conci romanici che compongono l’abside, la parte più antica rimasta. Numerosi graffiti, sono stati ritrovati sui muri posteriori della chiesa: rappresentano motivi a croce e figure umane stilizzate intente a pregare. Simboli di tradizione pagana che raccontano  i momenti più antichi della cristianizzazione del nostro Appennino, quando ancora sopravviveva negli abitanti la memoria degli antichi culti. Secondo una memoria graffita l’edificio sarebbe stato eretto nel 1100 e rinnovato in epoche successive (1340, 1626, 1658).

Church of S. Giuliana in Moragnano - The church of Moragnano, with its characteristic exonarthex, or the small entrance portico, shows traces of its antiquity in the suggestive Romanesque ashlars that make up the apse, the oldest remaining part. Numerous graffiti have been found on the rear walls of the church: they represent cross motifs and stylized human figures intent on praying. Symbols of pagan tradition that tell the most ancient moments of the Christianization of our Apennines, when the memory of the ancient cults still survived in the inhabitants.

 

Roncarola - I resti della chiesa di Roncarola sono parzialmente visibili sulle pendici del Monte Bastia, fra Moragnano e Ranzano. Le prime notizie di questa cappella risalgono al 1230 quando faceva parte della giurisdizione della Pieve di Scurano, ma dipendeva dall'abbazia di S.  Maria de Virgiliacensis (Vezelay, in Borgogna) alla quale venivano versate le decime. Poco distante, all’altezza di Vetto, un ponte lapideo - ancora in parte conservato - collegava le due sponde e del fiume con la cappella di Cereggio, anch’essa dipendenza di Vezèlay. Questo legame ci racconta di un collegamento e di pellegrini che giungevano in Val d’Enza da molto lontano, portando e diffondendo quelle idee di riforma del clero (la cosiddetta Riforma Gregoriana) tanto care a Matilde di Canossa. Della chiesa, abbandonata e diroccata nel XVII secolo, restano alcune pregevoli sculture che ci suggeriscono il ruolo di rilievo che aveva in epoca medievale. Tre formelle, rappresentanti gli evangelisti sinottici (San Luca, San Marco e San Michele) dopo l’abbandono della cappella di Roncarola  sono state portate alla chiesa di Ranzano dove ora sono visibili sulla facciata. 

 

Roncarola - The remains of the church of Roncarola are partially visible on the slopes of Monte Bastia, between Moragnano and Ranzano. The first news of this chapel dates back to 1230 when it was part of the jurisdiction of the Pieve di Scurano, but it depended on the abbey of S. Maria de Virgiliacensis (Vezelay, in Burgundy) to which tithes were paid. Not far away, at Vetto, a stone bridge - still partially preserved - connected the two banks of the river with the chapel of Cereggio, also a dependence of Vezèlay. This bond tells us of a connection and of pilgrims who came to Val d’Enza from far away, bringing and spreading those ideas of clergy reform (the so-called Gregorian Reform) so dear to Matilde di Canossa. Of the church, abandoned and ruined in the seventeenth century, there are some valuable sculptures that suggest the important role it had in medieval times. Three panels, representing the synoptic evangelists (San Luca, San Marco and San Michele) after the abandonment of the Roncarola chapel were brought to the church of Ranzano where they are now visible on the facade.


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